sabato 27 agosto 2011

Una lettera di Richard Wagner al presidente del Conservatorio di Napoli

Nel 1882 Richard Wagner fu presente ad un Saggio del Conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli. Onorato dell'invito, scrisse subito al Duca di Bagnara, presidente di questa prestigiosa Istituzione. Ecco un estratto di questa lettera.

Villa d'Angri, 22 Aprile 1882
"Signor Duca,
avrete già ricevuto ieri le linee di ringraziamento che mi fo un piacere e un dovere di rivolgervi, se non mi fossi sentito obbligato, dalla fiducia di cui mi onorate, ad aggiungervi l'espressione di un pensiero serio sul senso o la portata che potrebbero avere, per l'arte drammatica italiana, gli studi musicali al Conservatorio di Napoli. Questo pensiero è sorto in me durante l'audizione dell'operetta, ove ho visto manifestare notevoli facoltà, tanto per parte degli allievi che del giovane compositore.

lunedì 22 agosto 2011

Scriabin: Sonata n. 7 op. 64 per pianoforte

Rispetto ai sentimenti turbolenti delle due Sonate precedenti, nella Sonata n. 7 op. 64 di Alexander Scriabin l’estasi viene espressa con affermazioni musicali calme, armoniose e quasi impersonali. La luce, da radiante e accecante, diventa scintillante e non focalizzata. I motivi della luce rappresentano le fluttuazioni dello spirito nell’infinito.
Strutturalmente, la Settima segue il percorso iniziato con la Quarta, proseguito con la Quinta, sebbene interrotto con la Sesta: in queste tre sonate ogni elemento si intensifica e si riunisce agli altri in una Coda estatica.

sabato 20 agosto 2011

Omaggio a Caterina Figliolia


Il 5 aprile 2011 lasciava questo piano di esistenza Caterina Figliolia, musicista e collega presso il Conservatorio "Francesco Cilea" di Reggio Calabria.

giovedì 18 agosto 2011

Erwin Schulhoff, un musicista visionario vittima della follia nazista


Il 18 agosto 1942 moriva nel lager di Wülzburg il compositore cèco Erwin Schulhoff. Era nato a Praga nel 1894, da una famiglia tedesca di origini ebree. Il suo stile si può suddividere in varie fasi: nei primi anni le sue opere riflettono l'influenza di Scriabin, Debussy e R. Strauss, con l'utilizzazione di intensi cromatismi e figurazioni dissonanti che si inscrivono nelle nuove tendenze post-tonali. In una fase successiva, Schulhoff aderì al dadaismo e al surrealismo, e compose brani sperimentali fra cui spicca In futurum per pianoforte (1919), che anticipa di 32 anni 4'33'' di John Cage

mercoledì 10 agosto 2011

Il crittogramma UQL: seconda parte

 Paolo Diacono

Lo studio del crittogramma detto UQL (“Ut queant laxis”) riserva ancora altre sorprese. Neppure l’ordine delle sillabe è casuale. Torniamo alla “croce alchemica”:
       RE   
LA SOL FA   
       UT   
        IO

Il MI, macrocosmo/microcosmo = 1 sillaba.
La base, completando io  con san, ci dà io-san (Sancte Iohannes) = 2 sillabe.
Il braccio orizzontale della croce ci dà la-sol-fa = alfa/omega: 3 sillabe.
Il braccio verticale ci dà resolutio: 4 sillabe.

martedì 9 agosto 2011

"Ut queant laxis" e un crittogramma risolto


L’Inno a S.Giovanni Battista, scritto nel IX secolo da Paolo Diacono, deve la sua fama al fatto che la sua prima strofa sia stata utilizzata da Guido d’Arezzo due secoli dopo per creare le sillabe della solmisazione. Come si riporta in tutti i testi di teoria musicale, il testo è il seguente:  

UT queant laxis REsonare fibris   
MIra gestorum FAmuli tuorum
SOLve polluti LAbii reatum   
Sancte Iohannes.

 La ‘gamma’ dei suoni è stata ottenuta mettendo in sequenza le sillabe ut, re, mi, fa sol, la, corrispondenti agli emistichi dei primi versi. L’ultimo verso (Sancte Iohannes) è stato utilizzato molto più tardi, nel XVIII secolo, inserendo le due iniziali SI per formare la settima nota.
Fin qui la teoria ‘ufficiale’. Jacques Chailley e Jacques Viret hanno scoperto nel 1981 che, indipendentemente dalla melodia (la cui origine non è provata, di sicuro non è opera di Paolo Diacono), il testo costituisce un crittogramma alchemico nel quale le sillabe utilizzate per formare le note possiedono un significato molto profondo e coerente.

giovedì 4 agosto 2011

Vladimir Rebikov: un genio nell'oblìo


Il 4 agosto 1920 moriva a Yalta uno dei tanti geni musicali russi che hanno arricchito della loro presenza il panorama musicale dei nostri tempi, Vladimir Ivanovic Rebikov. Allievo di Klenovskij, a sua volta allievo di Tchaikovskij, Rebikov cadde nell'oblio per essere vissuto in un segmento temporale troppo vicino a nuovi geni come Scriabin e Stravinskij.

martedì 2 agosto 2011

Il tempo mitico in Scriabin

 (“The mythical time in Scriabin” di Lia Tomás, 5° congresso dell’Associazione internazionale per gli studi semiotici, Università di Berkeley, 1994, traduzione di Andrea F. Calabrese)


Nel suo libro Poetica musicale [1] Igor Stravinskij pone una domanda che richiede una risposta specifica, manifestando una notevole ammirazione: «Dopo tutto, è possibile collegare un musicista come Scriabin a qualsivoglia tradizione? Da dove proviene? Chi sono i suoi predecessori?» In poche parole, la domanda posta in essere da Stravinskij è una pietra di paragone per tutti coloro che intendono guardare all’opera di questo compositore intrigante. Mistico, filosofo, matto, o genio? O ancora visionario? Scriabin è un po’ tutto questo, ossia una personalità in cui convivono aspetti contraddittori.

Louis-Ferdinand Céline, "Viaggio al termine della notte". L'Ulysses dei disgraziati

“Viaggio al termine della notte” non si risparmia niente: un grido d’angoscia costante dal primo all’ultimo rigo, ma senza un briciolo...