giovedì 18 agosto 2011

Erwin Schulhoff, un musicista visionario vittima della follia nazista


Il 18 agosto 1942 moriva nel lager di Wülzburg il compositore cèco Erwin Schulhoff. Era nato a Praga nel 1894, da una famiglia tedesca di origini ebree. Il suo stile si può suddividere in varie fasi: nei primi anni le sue opere riflettono l'influenza di Scriabin, Debussy e R. Strauss, con l'utilizzazione di intensi cromatismi e figurazioni dissonanti che si inscrivono nelle nuove tendenze post-tonali. In una fase successiva, Schulhoff aderì al dadaismo e al surrealismo, e compose brani sperimentali fra cui spicca In futurum per pianoforte (1919), che anticipa di 32 anni 4'33'' di John Cage
. Si tratta di una pagina di silenzio assoluto dello strumento, scandita da pause surreali e segni bizzarri. Nella terza fase della sua produzione, il compositore cèco assorbì elementi della musica a lui contemporanea, jazz compreso, producendo opere sincretistiche in cui la ricerca dell'equilibrio tra le diverse fonti di ispirazione è una costante.
 Le sue origini ebree lo videro in grave pericolo durante il nazismo, e un suo tentativo di emigrare in Unione Sovietica fallì per colpa di un visto che tardò ad arrivare. Così Schulhoff fu internato in un lager, dove morì poco tempo dopo.
Tra le sue composizioni, 8 Sinfonie (l'ultima incompleta), molta musica pianistica, Quartetti per archi, musica da camera, opere, balletti.

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