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domenica 18 marzo 2012
Rigoletto al Teatro Cilea di Reggio Calabria
Venerdì 16 marzo 2012 prima rappresentazione dell'opera di Giuseppe Verdi, unica in cartellone quest'anno a Reggio Calabria. La crisi impone sacrifici.
Il cast vocale è stato di elevato spessore nella sua globalità. E’ davvero bello che si sia riusciti a chiamare un gruppo di solisti giovani, tutti così bravi e professionali. In particolare, sottolineiamo la splendida capacità interpretativa di Ivan Inverardi, un Rigoletto vivo, palpitante, che rende tangibile con evidenza la sua scissione interiore tra padre protettivo e buffone-spregiatore di corte; le non comuni doti vocali di Rocio Ignacio, una Gilda perfettamente ingenua, ma che alla fine compie il proprio gesto redentivo verso colui che non lo meriterebbe, il Duca di Mantova: un sorprendente Stefan Pop, nome di cui sentiremo parlare a lungo. La sua voce argentina, capace di acuti pentranti e morbidi, sembra tagliata su misura per questa parte.
E poi, bravi tutti gli altri, Delyan Slavov, uno Sparafucile imponente ed espressivo, Alessandra Palomba, Maddalena, e il resto del cast.
Una regia raffinata, seducente, originale pur nel rispetto della tradizione, quella di Mario De Carlo. Il regista è riuscito a mettere qualcosa di nuovo in un’opera che scenicamente non offre così tanti spazi. De Carlo, attraverso un sapiente uso di ‘contrappunti scenici’, ha saputo fornire così tanti elementi, che l’occhio del pubblico non si saziava mai di scoprirli. Particolarmente interessante la concezione del Duca come un alchimista, immerso nel suo studio con sfere armillari e quadri dell’Arcimboldo.
Un direttore d’orchestra, Giuseppe La Malfa, in grande sintonia sia con l’orchestra che con i cantanti. Chi ha vissuto i giorni di prove ha potuto toccare con mano il grande clima di armonia e di collaborazione che si respirava. E i risultati si sono visti: conduzione sicura, orchestra brillante quanto basta, coro perfetto nelle difficili entrate.
Domenica 18 seconda e ultima rappresentazione.
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