domenica 25 settembre 2011

Intervista a Michele Proclamato

Intervista al prof. Michele Proclamato
a cura di Andrea F. Calabrese per il blog Armonie Pitagoriche

Michele Proclamato è uno scrittore, simbolista, che vive all’Aquila. Conduce una rubrica dedicata ai Crop Circles ed ha pubblicato numerosi articoli sulla rivista Hera, Misteri di Hera, (Acacia Ed.),Totem, Scienza e Conoscenza; sono in uscita alcuni suoi articoli per Vivere lo Yoga e il RIA ecc. E’ collaboratore di diversi siti telematici quali: Il Portale del Mistero, Stazione Celeste, Paleoseti, Cropcircle Connector, Altrogiornale, Riflessioni, Ufo network, Nonsiamosoli, Esonet, ecc. Ha pubblicato, con la casa editrice Melchisedek, i seguenti libri:
“Il Segreto delle TRE OTTAVE”,
“L’OTTAVA la Scienza degli Dei”,
“Il Genio Sonico” (dedicato al grande Leonardo da Vinci),
“La Storia Millenaria dei Cerchi nel Grano”,
 “Quando le stelle fanno l’amore”.
“L’uomo di Dio” (Giordano Bruno)
Ha partecipato a numerosi convegni e conferenze e tiene corsi e seminari.
E’ accompagnatore di Tour basati sulle sue pubblicazioni:, all’Aquila, Castel del Monte, Milano, sulle orme conoscitive del grande Leonardo da Vinci, Assisi ed in Inghilterra, dove il sapere costruttivo dei Cerchi convive, da secoli, con alcune basiliche che recano il simbolo dell’OTTAVA.
Il suo sito è: www.micheleproclamato.it.

D. Anzitutto desideriamo ringraziarla per aver accolto l’invito di Armonie Pitagoriche. In generale, quanto è stato favorevole secondo lei l’avvento di Internet per la diffusione del sapere e di un nuovo paradigma di visione della realtà?

R. Ringrazio io “Armonie Pitagoriche” nella persona del Prof. Andrea F.Calabrese, e inizierei rispondendo che Internet  è  stato fondamentale, ma non assoluto, nel  cambiare il modo di diffondere il sapere. Può quindi veicolare  nuove visioni della nostra realtà . E’ indubbio.”

D. I suoi studi si basano sulla Legge delle Tre Ottave. Premesso che un’accurata lettura del suo sito, http://www.micheleproclamato.it/index.html e ovviamente dei suoi libri, potrà dare illuminanti spiegazioni in merito, vorrebbe illustrare per i lettori di Armonie Pitagoriche i principi fondamentali di questa Legge?

R. I principi  millenari dell’Ottava sono chiaramente numerici al primo approccio e metafisico-spirituali   se indagati con sufficiente intuito. Essenzialmente si è di fronte ad una Teoria del Tutto codificata in tempi a noi sconosciuti, che comunque ha attraversato i millenni grazie, anche, a personaggi come Pitagora. Ho parlato di TRE OTTAVE prendendo spunto, anni fa, dal Labirinto  di Collemaggio all’Aquila, dove da secoli campeggiano TRE OTTO facenti parte del Pattern numerico dell’OTTAVA le cui  caratteristiche propaganti  sono chiaramente … musicali . “

D.  Con tutta evidenza, le sua argomentazioni tengono in alta considerazione la musica come ‘matrice’ della scienza perduta che collegava l’uomo al divino. Il rapporto tra mondo dei suoni e antica scienza vale più, secondo lei, come riferimento teorico-filosofico, oppure concretamente facendo musica si può e si deve ricreare quell’humus in grado di cambiare in meglio la nostra percezione della realtà?

R. La musica è l’unica Scienza in grado di tenere unite razionalità numerica ed emozionalità intuitiva. Questi erano e sono i paradigmi dell’Ottava. La sua presenza per certi aspetti ha fini metafisici. Indubbiamente aiuterà l’uomo a ri-capire che tutto è animicamente vivo in questa realtà e non solo.
D. “Forse”, lei afferma, “è arrivato il momento di conoscere la nostra vera storia”. Una storia in cui Dio si è fatto Suono, e ha espanso la materia vibrazionale per tutto l’Universo. E’ possibile, ora, per l’uomo, conoscere la sua vera storia, ed è possibile conoscerla attraverso la musica?

R. Si penso proprio che sia possibile. Con un minimo di attenzione basterebbe iniziare, leggendo la “Lista sumera dei RE”. Sarebbe sufficiente per accorgersi di  come dodecafonicamente essa  fosse in grado , millenni fa ,di spiegarci  che tipo di energia musicale fosse alla base della Creazione.

D. Sempre rimanendo in ambito musicale, ritiene che sia possibile percepire, studiare, fare musica secondo questo nuovo paradigma? Argomenti come l’intonazione naturale, l’armonia delle sfere, le ricerche olistiche sui rapporti tra musica e scienza, possono essere ora conosciuti e diffusi anzitutto fra i musicisti? In che modo?

R. Il Paradigma conoscitivo forse sarà Olistico, ma le assicuro che i risultati col tempo, sempre più, assumeranno carattere scientifico. Le Cinque Quinte Pitagoriche, con cui veniva  indicato l’intervallo creante divino, oggi sono diventate un riferimento numerico necessario alla Fisica per teorizzare equazionalmente la Teoria delle Stringhe, attualmente delle Membrane. Piuttosto i musicisti dovranno abituarsi a vedere la musica, non solo più a sentirla . Se così faranno oltre allo spartito potranno leggere il Simbolo e con lui apriranno le porte archetipiche della creazione … poi il loro suono cambierà per sempre.

D. Sono in atto cambiamenti sempre più rapidi della realtà. Il tempo sembra assumere una relatività sempre maggiore. Quali sono le sue osservazioni in merito al concetto di tempo?

R. Il tempo per esistere va pensato. L’unico modo, in questa dimensione, per batterlo è emozionarsi. Quando succede possiamo farne a meno. La musica è in grado di  favorire ciò. 

D. Il suo intervistatore scrive ‘dalla terra di Pitagora’, come si legge nell’intestazione del blog. La Magna Grecia è stata, in passato, la culla della nostra civiltà. Ci ha dato i mezzi filosofici per comprendere la realtà e saperla trasformare. Oggi quei tempi sembrano lontani: il Sud si dibatte fra problemi irrisolti e tentativi frustrati di rialzare la testa. La cultura è altrove. Ma dov’è questo altrove? E cosa potremmo fare per tornare a dire la nostra, non solo come Sud, ma estensivamente, come popolo italiano, nel panorama culturale di questo tempo?

R. Il sapere è il Sud. L’Emozione è il Sud. Il sogno è il Sud. L’Immaginazione è il Sud , la bellezza è il Sud. Le contraddizioni sono il Sud. E gli Italiani sono il Sud per l’inconscio di tutti  i popoli del Mondo. Il problema è che gli Italiani si percepiscono come un incubo di sé stessi. E purtroppo  si sono aggrappati alle “cose” tralasciando  le loro doti innate. Ci vorrà una bella scossa per farci ritornare noi stessi , ma sta arrivando , e forse ricorderemo come si fa a creare ricchezza  attraverso la creatività del sapere.

D. Ho letto attentamente il bellissimo articolo intitolato “L’Ottava di Luigina”, che invito i lettori di Armonie Pitagoriche a scoprire sul suo sito. Lì c’è già la risposta ad una domanda che tuttavia non rinuncio a formulare. Parlando di cultura, il discorso cade sulla scuola, e le attività realizzate nella Scuola Primaria di Corfinio sono un paradigma di quello che si potrebbe fare per rendere viva e funzionale l’istruzione. Per chi non avesse letto l’articolo, ricordiamo in breve che i piccoli alunni hanno scoperto le forme “auree” presenti in natura attraverso il contatto diretto con frutta e verdura, e alla fine l’attività si è rivolta allo studio delle forme che può assumere il suono, sempre attraverso esperimenti concreti. Le chiedo se è possibile esportare a livello scolastico nazionale questo modo di fare scuola, secondo i vari indirizzi ed età.

R. Insegnare come Dio crea non dovrebbe avere controindicazioni di nessun genere. L’importante è capire chi o cosa Dio è. Per me è fatto da OTTO FREQUENZE  ben precise .

D. Ci avviamo al termine di questa interessante discussione. Tornando alla musica, vorrei chiederle quali sono i suoi gusti, quale tipo di musica ascolta e cosa ne pensa. Se ha dato un’occhiata al nostro blog, avrà notato che diamo spazio alla musica del XX secolo (e ora XXI), convinti che ci sia ancora tanto che il mondo dei suoni possa suggerire all’uomo contemporaneo. É d’accordo su questo?

R. La musica non ha e non avrà mai limiti nel suo divenire progredendo. E’ puro DNA diventato suono. Ed  io mi diverto ad ascoltare di tutto. In tempi come questi in cui un intero sistema economico globale sta avendo fine, sapere che c’è qualcosa, come la musica, che fine non avrà mai  è veramente  bello. Una boccata di ottimismo .”

D. Per finire, professor Proclamato, le chiediamo di esporci i suoi prossimi progetti. Su quali direzioni si concentreranno i suoi studi?

R. Sto scrivendo un libro sul cuore di tutte le anatomie sottili appartenenti alle discipline come alle filosofie  orientali. Un cuore fatto di pochissimi intervalli musicali , un cuore  portato  millenni fa  in terra calabra , in grado  di battere in tutto il mondo , in mille modi diversi  e di fermarsi in questa Italia.
Un cuore il cui battito  numericamente fu, è, e sarà sempre il seguente:  8 \ 24-12\ 48-24\

Michele Proclamato

Professore, siamo onorati di averla intervistata. Ci auguriamo di poterci risentire presto, per condividere le nostre ricerche e tessere in maniera sempre più fitta quella rete olistica di conoscenze cui crediamo senza ombra di dubbio.


2 commenti:

  1. Visto che è stato appellato "professore", sarebbe utile capire in quale tipo di istituzione insegna.

    Grazie

    Antonio Ferreddu
    Cagliari

    RispondiElimina
  2. La ringrazio per l'intervento. Detto che Michele Proclamato, se ritiene, può precisare, noi abbiamo utilizzato l'appellativo di professore sia per la sua attività di studioso, sia per le molteplici collaborazioni con Istituzioni scolastiche di cui si trova traccia sul web.
    La Redazione di Armonia Pitagoriche.

    RispondiElimina

Louis-Ferdinand Céline, "Viaggio al termine della notte". L'Ulysses dei disgraziati

“Viaggio al termine della notte” non si risparmia niente: un grido d’angoscia costante dal primo all’ultimo rigo, ma senza un briciolo...