martedì 12 luglio 2011

Robert Lawlor: Sacred Geometry - Introduzione

Accogliendo le numerose richieste,completiamo la traduzione dell'Introduzione di questo prezioso lavoro di Lawlor, citato in un post precedente. 

Robert Lawlor, Sacred Geometry, London, Thames & Hudson, 1982


Introduzione
Stiamo assistendo ad un cambiamento generale nella scienza moderna, che sta passando dalla visione che la natura fondamentale della materia possa essere considerata dal punto di vista della sostanza (particelle, quanta) al concetto che la natura fondamentale del mondo materiale sia conoscibile solo attraverso i suoi modelli soggiacenti in forme d’onda.
Sia i nostri organi di senso che il mondo fenomenico che percepiamo sembrano essere meglio compresi in termini di sistemi di puro modello, o come strutture geometriche basate su forma e proporzione. Ragion per cui, quando molte culture del passato hanno scelto di esaminare la realtà attraverso le metafore della geometria e della musica (essendo la musica lo studio della leggi proporzionali della frequenza del suono), queste culture erano già davvero vicine alla posizione attuale della maggior parte della scienza contemporanea.
Il prof. Amstutz dell’Istituto Mineralogico dell’Università di Heidelberg ha recentemente affermato:

Le onde reticolate della materia sono spaziate secondo intervalli corrispondenti alle corde di un’arpa o di una chitarra, con sequenze analoghe di armonici superiori che si generano da ogni fondamentale. La scienza dell’armonia musicale è in questo senso del tutto identica alla scienza della simmetria nei cristalli.

Il punto di vista della moderna teoria dei campi di forza e della meccanica ondulatoria corrisponde all’antica visione geometrica-armonica di un ordine universale come configurazione intrecciata di modelli di onde. Bertrand Russell, che iniziò a vedere il valore profondo della base musicale e geometrica in riferimento a ciò che ora definiamo ‘teoria pitagorica del numero e della matematica’, conferma questa posizione nel libro The Analysis of Matter:

Ciò che noi percepiamo come varie qualità della materia sono in realtà differenze nella periodicità.

In biologia, il ruolo fondamentale di geometria e proporzione diviene ancor più evidente se consideriamo che attimo per attimo, anno dopo anno, eone dopo eone, ogni atomo di ciascuna molecola della sostanza sia organica che inorganica sta subendo un processo di cambiamento e sostituzione. Ognuno di noi entro i prossimi cinque o sette anni avrà un corpo completamente nuovo, fino all’ultimo degli atomi. Tra questa costanza nel cambiamento, dove possiamo trovare la base per tutto ciò che sembra essere consistente e stabile? Biologicamente possiamo considerare le nostre idee di codificazione genetica come il veicolo della riproduzione e della continuità, ma questa codifica non è presente negli atomi particolari (o carbonio, idrogeno, ossigeno e nitrogeno) di cui la sostanza genetica, il DNA, è composta; anche questi ultimi sono tutti soggetti a continuo cambiamento e sostituzione. Così, il vettore della continuità non è solo la composizione molecolare del DNA, ma anche la sua forma elicoidale. Questa forma è responsabile del potere riproduttivo del DNA. L’elica, che è un tipo particolare appartenente al gruppo delle spirali regolari, deriva da un insieme di proporzioni geometriche fisse, come vedremo in dettaglio più oltre. Queste proporzioni possono essere percepite come esistenti a priori, senza alcuna controparte materiale, ossia come relazioni astratte e geometriche. L’architettura dell’esistenza corporea è determinata da un invisibile e immateriale mondo di pura forma e geometria.
La moderna biologia inizia a riconoscere l’importanza della forma e del legame che unifica le poche sostanze che compongono il corpo molecolare degli organismi viventi. Le piante, ad esempio, possono effettuare il processo della fotosintesi solo in quanto carbonio, idrogeno, nitrogeno e magnesio della molecole di clorofilla sono organizzate in un complesso modello simmetrico dodecapartito, abbastanza simile a quello di una margherita. Sembra che gli stessi elementi, disposti in un qualsiasi altro ordine, non siano più in grado di trasformare l’energia radiante della luce in sostanza vitale. Nel pensiero mitologico, il dodici spesso appare come il numero dell’universale madre della vita, e così questo simbolo dodecapartito è accurato anche a livello molecolare.
La specializzazione delle cellule nel tessuto corporeo è determinata in parte dalla posizione spaziale di ogni cellula in relazione alle altre cellule di quella regione, e in parte da un’immagine informativa della totalità cui appartiene. Questa consapevolezza spaziale a livello cellulare può essere pensata come l’innata geometria della vita.
Tutti i nostri organi di senso funzionano in risposta agli stimoli che essi ricevono. Per esempio, quando odoriamo una rosa, non stiamo rispondendo alle sostanze chimiche del suo profumo, ma piuttosto alla geometria della loro costruzione molecolare. Questo equivale a dire che qualsiasi sostanza chimica legata alla stessa geometria della rosa, odorerà gradevolmente come questa. Similmente, noi non ascoltiamo semplici differenze quantitative nelle frequenze delle onde sonore, in quanto l’espansione logaritmica costituisce la base della geometria delle spirali.
Il nostro senso visivo è differente dal tatto solo perché i nervi della retina non sono accordati alla stessa gamma di frequenze dei nervi contenuti nella nostra pelle. Se la nostra sensibilità tattile o ‘aptica’ fosse sensibile alle stesse frequenze dei nostri occhi, allora tutti gli oggetti materiali sarebbero percepiti come eterei, in quanto proiezioni di luce ed ombra. Le nostre diverse facoltà percettive come vista, udito, tatto e odorato, sono il risultato di varie riduzioni proporzionate di un vasto spettro di frequenze vibratorie. Possiamo considerare queste relazioni proporzionali come una sorta di geometria della percezione.
Con la nostra organizzazione corporea di cinque o più separate soglie percettive, c’è evidentemente ben poco in comune tra spazio visivo, spazio uditivo e spazio tattile, e sembra esserci ancor meno legame tra questi spazi fisiologici e lo spazio puro, astratto metrico o geometrico, per non parlare della differente consapevolezza dello spazio psicologico. Ciononostante, tutti questi modi di essere spaziali convergono nel complesso umano mente-corpo. Nei limiti della coscienza umana si trova l’abilità unica di percepire la trasparenza tra le relazioni assolute, permanenti, contenute nelle forme non sostanziali di un ordine geometrico, e le forme transitorie, mutevoli del nostro mondo reale. Il contenuto della nostra esperienza deriva da un’architettura immateriale, astratte e geometrica, che è formata da onde armoniche di energia, nodi di relazionalità, forme melodiche sorgenti dal regno eterno della proporzione geometrica.

 
Modello di diffrazione ai raggi-X nel berillio, indicante una serie organizzata di intervalli attorno ad un nodo centrale molto simile alla sequenza di ipertoni attorno ad un suono fondamentale.

Questi modelli geometrici chiamati kolams sono tracciati con gesso in polvere da donne del Sud dell’India sul gradino della porta ogni mattina, per evocare lo spirito di ordine e armonia su quella casa.


Qui osserviamo la simmetria dodecapartita come datrice di vita o culla che trasforma la luce nello spettro di base di una sostanza organica. E’ questo ad essere richiamato simbolicamente nel rosone, che trasforma la luce nello spettro dei colori.


Traduzione di Andrea F. Calabrese per Armonie Pitagoriche - Altra Dimensione

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